5.a. riedizione dello stereoscopio semplice




lo strumento stereoscopico canonico prevede un diaframma che separa fisicamente le due immagini, in modo tale che entrambi gli occhi percepiscano una singola immagine divisa rispetto all’altra. In questo modo la sovrapposizione delle due immagini e la successiva rielaborazione, avviene, in un punto più lontano dell’immagine stessa.


Attraverso questa rivisitazione dello stereoscopio semplice la rielaborazione dell’immaginie tridimensionale si forma in un punto a metà strada tra le immagini reali e l’occhio. Quindi lo stereoscopio così rivisitato è uno strumento artificiale che riproduce la stereopsi (fusione delle diverse immagini percepite in sincrono dai nostri occhi) responsabile della percezione della profondità e della distanza relativa tra gli oggetti.